lunedì 17 ottobre 2011
domenica 2 gennaio 2011
BUON ANNO NUOVO!!!!!!
Un augurio che ogni giorno sia pieno di speranza, nonostante tutto ciò che ci circonda.
Che ci accorgiamo sempre di come stanno le persone che ci sono accanto e facciamo quanto possiamo per farle sentire amate.
Che non giudichiamo gli altri, pensando che noi siamo migliori di loro.
Che abbiamo sempre un sorriso per chi ci incontra.
Che ci accorgiamo di tutte le piccole cose che abbiamo e non sprechiamo le nostre giornate a desiderare ciò che non abbiamo.
giovedì 18 novembre 2010
martedì 28 settembre 2010
LA GIOIA E IL DOLORE
LA GIOIA
Allora una donna domandò: Parlaci della Gioia.
Ed egli rispose:
La vostra gioia è il vostro dolore senza maschera.
E il pozzo di cui scaturì il vostro riso, sovente fu colmo di lagrime.
Come può essere diverso?
Quanto più in fondo vi scava il dolore,
tanta più Gioia voi potrete contenere.
La coppa che contiene il vostro vino non è la stessa bruciata al forno del vasaio?
E non è forse il liuto che accarezza il vostro spirito,
il legno svuotato dal coltello?
Quando siete contenti, guardate in fondo al cuore
e saprete che ieri avete sofferto per quello che oggi vi rende felici.
E quando siete tristi, guardatevi in cuore
e v’accorgerete di piangere per quello che ieri fu il vostro diletto.
Tra voi, alcuni dicono: “La gioia è più grande del dolore”,
e dicono altri, “Il dolore è più grande”.
Ma io vi dico che sono inseparabili.
Essi giungono insieme, e se l’una vi siede accanto alla mensa,
ricordatevi che l’altro sul vostro letto dorme.
In verità siete bilance che oscillano tra la gioia e il dolore.
Soltanto quando siete vuoti, voi siete equilibrati e fermi.
Se per pesare l’oro e l’argento vi solleva il tesoriere,
gioia e dolore dovranno a turno alzarsi o ricadere.
IL DOLORE
E una donna domandò: Parlaci del Dolore.
Ed egli disse:
Il dolore è il rompersi del guscio che racchiude la vostra intelligenza.
Come il nocciolo del frutto deve rompersi per esporsi al sole,
così dovrete conoscere il dolore.
E se sapeste voi meravigliarvi in cuore dei prodigi quotidiani della vita,
il dolore vi stupirebbe meno della gioia.
Accogliereste le stagioni che ripassano sui campi.
E vegliereste sereni anche nei duri inverni.
Una parte del vostro dolore è scelta da voi stessi.
E’ la posizione amara con la quale il medico,
che è chiuso in voi, guarisce il vostro male.
Confidate in lui e bevete il suo rimedio, in pace e silenziosi.
Poi che la sua mano, benché pesante e rude,
è retta da una mano tenera e invisibile.
E la coppa che vi porge, sebbene bruci il vostro labbro,
è stata fatta con la creta
che il vasaio ha inumidito con le sue lagrime sante.
“Profeta” di Gibran Khalil Gibran, Guanda ed., 1983
venerdì 11 giugno 2010
Diritto a non morire di fame
Colui che si trova in estrema necessità, ha diritto di procurarsi il necessario dalle ricchezze altrui. Considerando il fatto del numero assai elevato di coloro che nel mondo intero sono oppressi dalla fame, il sacro Concilio richiama urgentemente tutti, sia singoli che autorità pubbliche, affinché - memori della sentenza dei Padri: « Dà da mangiare a colui che è moribondo per fame, perché se non gli avrai dato da mangiare, lo avrai ucciso... »
(Gaudium et spes, cap. 69)
Questo monito, che il Concilio Vaticano II ha pubblicato anni fa, sembra dimenticato da tutti, compresi quelli che si proclamano cattolici, pronti a colpevolizzare chi ruba un portafoglio per non morire di fame, coprendo e giustificando invece chi ruba ai poveri o allo Stato (cioè noi) per aumentare le proprie ricchezze.
sabato 6 febbraio 2010
Voi non fate storia
"Carissimi sono un po' triste perché so che questa lettera forse non la leggerete. Anche quelli di Chiesa. Come succede sul mare: oggi é scirocco e le onde vanno di qua, domani é tramontana e le onde sbattono di là. I fondali, però, rimangono inalterati. La politica vi passa sulla testa. |
Ogni tanto, di sopra, cambia lo "scenario", come dicono oggi. Ma voi rimanete sempre sotto la botola.
Al massimo, bene che vi vada, raggiungete il livello di calpestio. Anche la religione vi passa sulla testa.
É vero che qualche volta vi afferra il cuore, fino a farvi lacrimare. Ma più per quei crepacci di mistero che si aprono sul pavimento, che per quelle fessure di luce che si squarciano sul tetto...".(da Tonino Bello "Pietre di scarto", La Meridiana - Luce & Vita, 1993)
giovedì 10 dicembre 2009
Spettacolo teatrale MANDRO DROM
Lo spettacolo sarà rappresentato a Roma il 20 dicembre alle ore 21.00 al Teatro Lo Spazio (zona S. Giovanni in Laterano)
La prenotazione va fatta inviando una email all'indirizzo
oppure telefonando al numero
06-77076486 dalle 16.00 alle 19.30